Investire e fare trading: le differenze

Oggi ti parlerò di due modi diversi di impiegare i tuoi risparmi in Borsa.

Entrambi i metodi hanno un comune denominatore, ovvero il posizionamento del tuo denaro in strumenti finanziari, ed entrambi perseguono lo stesso scopo: avere un profitto.
Le caratteristiche in comune però finiscono qui, ora inizieremo a comprenderne le peculiarità dei singoli metodi.

Se ancora te lo stessi chiedendo, ti parlerò delle differenze tra l’investire in Borsa e fare trading.

Quali strumenti finanziari utilizzi

Iniziamo semplicemente con il comprendere su “cosa” stiamo investendo.

Quando si investe in Borsa il risparmiatore colloca generalmente i propri risparmi in strumenti finanziari quali i Fondi di investimento, ovvero conglomerati di denaro proveniente da milioni di risparmiatori e gestiti direttamente da Società di Gestione del Risparmio (SGR) come Morgan Stanley o BlackRock per esempio. Essi possono essere a gestione attiva (se perseguono l’obiettivo di superare un indice di riferimento) oppure a gestione passiva (nel caso il loro obiettivo sia quello di replicare l’andamento dell’indice).

Questi fondi hanno al loro interno una multitudine di sottostanti quali: azioni, obbligazioni, valute, liquidità e a volte, seppure in piccola parte, derivati.

Ogni fondo tende ad avere livelli di rischio più o meno elevati, a seconda della politica di gestione del gestore del fondo.
Ti ricordo, come sempre, che un livello di rischio più elevato può comportare oscillazioni del valore dei tuoi risparmi superiori (come nel caso di fondi azionari) ma allo stesso tempo può realizzare alti rendimenti.

Quando invece facciamo trading, i nostri risparmi vengono collocati sui singoli titoli, siano essi azioni, obbligazioni, futures, valute ecc, anziché su un paniere.
A seconda delle oscillazioni del valore del titolo quindi si realizzeranno o meno i rendimenti sperati.

Il livello di rischio assume, nel trading, un ruolo molto importante (il c.d. rischio specifico).
Se il singolo titolo dovesse andar su poiché la Società emittente sta attraversando un glorioso periodo, il rendimento può essere molto soddisfaciente.
Di contro, se il singolo titolo dovesse scendere poiché l’emittente si avvia verso il fallimento, la perdita sarà quasi certa.

Ora che sai su “cosa” andresti a collocare i tuoi risparmi secondo le due metodologie, vediamo insieme quali sono le altre differenze principali tra investire e fare trading.

Orizzonti temporali

La seconda caratteristica che si differenzia in qualche modo tra l’investire ed il fare trading è senza dubbio l’orizzonte temporale, ovvero l’arco di tempo nel quale il risparmiatore rinuncia alla disponibilità finanziaria in essere poiché collocata con lo scopo di realizzare un rendimento.

Allo stesso modo, lo stesso potrebbe essere visto come l’arco di tempo nel quale il risparmiatore non si “preoccupa” delle oscillazioni del valore della sua posizione, poiché non di suo interesse avendo per l’appunto un obiettivo temporale preciso.
Quest’ultimo modo di vedere gli orizzonti temporali è decisamente più arduo, lo capisco, ma quando lo si fà proprio riduce notevolmente la presenza di BIAS cognitivi legati alla finanza comportamentale.

Quando si investe in Borsa, l’orizzonte temporale tende ad avere un minimo di 5-6 anni (medio termine) fino ad arrivare ad orizzonti temporale di lungo o lunghissimo termine (per esempio i Fondi Pensione).
Ciò permette generalmente al fondo di investimento di poter produrre un rendimento per il risparmiatore in relazione all’arco temporale a disposizone del Gestore.

Quando si fa trading, l’arco temporale è generalmente basso, delle volte bassissimo (basti pensare al c.d. trading intraday). In questo breve lasso di tempo il risparmiatore (trader) ricerca quindi il rendimento attraverso la compravendità dei titoli da lui selezionati.

Obiettivi

Ulteriore differenza tra l’investire ed il fare trading è rappresentata dagli obiettivi.

Seppure entrambe le metodologie vengono svolte con lo scopo di realizzare un rendimento, l’investimento in Borsa tende ad essere legato ad obiettivi personali di medio e lungo termine per i quali il risparmiatore non vuole azzardare la “puntata” sul breve periodo. Neo genitori che iniziano a mettere da parte delle piccole somme per l’università dei figli. Giovani ragazzi che vorrebbe poter accumulare denaro per l’acquisto della prima casa ecc.

Nel trading invece, l’obiettivo è senz’altro il rendimento dato dalla speculazione sul titolo. Un trader raramente detiene lo stesso titolo in portafoglio per più di qualche mese. L’obiettivo dichiarato è quindi il margine nel breve periodo, assolutamente legittimo, qualora presente.

Gestione del portafoglio

In ultimo, vorrei descriverti quali sono, nella pratica, le differenze nella gestione di un portafoglio in Fondi di investimento e di uno in singoli titoli.

Nel primo caso, la gestione da parte del risparmiatore è minima. Questo poiché la stessa è affidata in primis al suo consulente finanziario, il quale effettuerà l’allocazione dei suoi risparmi in strumenti idonei al suo profilo di rischio e seguendo gli orizzonti temporali definiti dagli obiettivi del risparmiatore. In secondo luogo, i Gestori dei fondi selezionati si faranno carico della selezione e gestione dei titoli, del peso degli stessi in portafoglio e del monitoraggio atto alla compravendita dei titoli perseguendo, come logico, la massima rivalutazione del fondo stesso e quindi del denaro del risparmiatore.

Nel secondo caso, la gestione del portafoglio dei titoli selezionati dal risparmiatore grava esclusivamente su di esso il quale sarà quindi delegato alla selezione del titolo, al peso in portafoglio dello stesso, alla misurazione del rischio ed al monitoraggio dello strumento nonché, per riflesso, della Società emittente per riuscire a realizzare un profitto nel momento giusto.

Conclusioni

Ora sai quali sono le principali differenze tra l’investire in Borsa ed il fare Trading.
Sta a te scegliere quale delle due strade percorrere in base alle tue esigenze.

L’investimento è senz’altro consigliabile a chi ha degli obiettivi di medio e lungo termine chiari e che non vuole “rischiare” troppo nel breve periodo, delegando la gestione dei suoi risparmi al proprio consulente finanziario ed alle Società di Gestione dei fondi.

Il trading è rivolto a chi vuole provare un mondo sicuramente interessante e vuole mettere le proprie abilità alla prova, ricercando un profitto nel breve e brevissimo termine. Per fare ciò vi sono molte piattaforme di trading online di facile utilizzo.

Mi riservo però un piccolo avviso, per dovere di cronaca: in Italia circa l’80% dei conti in trading perdono denaro con la compravendita di CFD, ovvero derivati. Chi decide di fare trading deve farlo sapendo di utilizzare strumenti derivati con elevata leva finanziaria.

 

 

 

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